Alberi in Carbonio MARSTROM Sweden

Nonostante abbia iniziato la produzione di alberi in carbonio dal 1984 il cantiere Marstrom non è molto conosciuto nel sud dell’Europa se non da chi ha calpestato il palcoscenico delle classi olimpiche. Sua una medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Los Angeles nel 1984 e da  allora costruttore monopolista del Tornado olimpico e di gran parte delle attrezzature della classe  Europa con più di 4.000 alberi realizzati che ancora oggi, sottoposti ai test dinamici di flessione, riportano gli stessi valori di quando erano stati costruiti. Allora la produzione degli alberi in carbonio per imbarcazioni di maggiori dimensioni era una parte marginale della produzione che gravitava quasi esclusivamente nel settore classi olimpiche. Oggi dopo l’insediamento nella nuova sede di Vastervik con oltre 100.000 mq. a disposizione e una marina propria, che tra breve diventerà porto turistico per oltre 200 barche, l’azienda ha assunto un nuovo equilibrio e una nuova vocazione. La produzione di alberi in carbonio rappresenta oggi l’attività principale e l’apertura verso mercati nuovi e più interessanti una conseguenza  logica e naturale dopo il collaudo e la conferma del nuovo assetto e della capacità produttiva. La collaborazione del cantiere con aziende di prestigio quali Dehler, Sweden Yacht, Baltic e Swan e non meno importante anche se non del settore la Saab Aeronautica, ha facilmente aperto la porta  a recenti e innovativi progetti tra i quali spicca il recente accordo con Baltic per la fornitura degli alberi del Baltic 68′ Cafè Racer. Sua anche la realizzazione di tutte le componenti del progetto Volvo Extreme 40, il catamarano da 40 piedi integralmente in carbonio costruito in un’unica soluzione senza giunture interamente in autoclave da scoprire in dettaglio su www.volvoextreme40.org. Il Seacart 30 (www.oceanlakemarine.com) è un’ altra realizzazione innovativa di Marstrom , un trimarano da 30 piedi tutto in carbonio, carrellabile,con albero divisibile che con l’aeroplano monoposto in composito della Windex  (proprio la Windex che conosciamo noi velisti) dà un’ idea della capacità e della competenza di questo cantiere anche in un settore come quello aeronautico dove calcoli e strutture devono rispettare parametri di assoluto rigore. Lo studio interno di engineering progetta e sviluppa mediante analisi ad elementi finiti (FEM) e l’ingegnere stutturista Kare Ljung è consulente della Saab Aeronautica e per alcuni importanti progetti  anche dell’Esercito e della Marina svedese. Caratteristica esclusiva del cantiere Marstrom è l’utilizzo degli stampi femmina, come tecnica costruttiva anche nella produzione degli alberi e degli scafi dei multiscafi, associato all’uso dell’autoclave. L’ utilizzo degli stampi femmina non dà origine ad alcuna interferenza aerodinamica soprattutto sui profili degli alberi avendo tutti i rinforzi interni e non meno importante garantisce la linearità degli strati esterni del laminato (quelli a contatto con lo stampo) che sono i primi a dover rispondere alle sollecitazioni di trazione e compressione imposte  dal comportamento dell’albero o degli scafi. Questo garantisce che gli  alberi durante la cottura, essendo costruiti con lo stesso materiale dello stampo, ne subiscano gli stessi allungamenti senza pertanto creare scorrimenti o distacchi intralaminari che compromettono la linearità e la stabilità delle tensioni interne dei laminati. Una volta approntati tutti gli interventi di rinforzo all’interno, gli stampi vengono chiusi in modo opportuno seguendo un procedimento particolare e la seguente cottura in autoclave a 6.5 atmosfere e fino a 125° garantisce la realizzazione di un prodotto  monolitico, privo di incollaggi e finito senza dover ricorrere all’utilizzo successivo di stucchi livellanti, riempitivi o colle. Con una delle 3 autoclavi installate  è dunque possibile realizzare alberi monopezzo fino a 35 metri e Marstrom sarà la prima   azienda al mondo ad applicare questa sua esclusiva tecnologia nella costruzione di un albero di Coppa America. I fittings in vari tipi di acciaio sono realizzati attraverso un società specializzata che è parte del gruppo, pertanto tutte le soluzioni custom vengono approntate senza difficoltà. Relativamente al rigging, Marstrom collabora con le migliori aziende sia per il classico rod in Nitronic o per il sempre più diffuso “carbon rigging”  per cui è possibile attuare e  personalizzare ogni  richiesta dalla crociera alla regata più estrema. La fornitura dell’albero è completata dal mast-jack, realizzato custom e specifico per ogni singolo profilo, dal portastrumenti in carbonio e dalle ruote del timone anch’esse  in carbonio e in totale fase di restyling, così da unire alla leggerezza strutturale una look aggiornato. Visitando la home page www.marstrom.com  avrete modo di fare un giro virtuale in cantiere e scoprirne un po’ più in dettaglio capacità e potenzialità partendo dalle prime realizzazioni ancora attuali che molto spesso avevano anticipato i tempi considerando la mancanza di tutti quei supporti tecnico-tecnologici caratteristici delle produzioni di oggi.

Despite beginning the production of carbon masts in 1984, the Marstrom Shipyard is a well-hidden gem in Southern Europe: only those who have managed to step onto the Olympic level are lucky enough to know about it. Marstrom’s bronze medal at the 1984 Olympic Games was no easy feat. His success gave him the monopoly of the Olympic Tornado, as well as the majority of equipment in the Europe class, having over 4000 masts built. Incredibly, these masts show significant durability, when compared to their manufacture date, they still hold the same values of the dynamic bend test.Originally, the production of these carbon masts were only a small portion of the production that was used almost exclusively for the Olympic class sector. However having moved to new headquarters in Vastervik, the company has entrepaneured a new vocation. The production of carbon masts today represent the central activity and the movement towards interesting markets is a logical consequence of the increased production capacity. Having it’s own marina and a capacity of over 100 000m^2, the port will become a home for over 200 tourist boats of prestigious significance.The shipyard’s collaboration with Dehler, Sweden Yacht, Baltic and Swan further open the door for companies that are not exclusively in this sector, such as Saab Aeronautics which have recently invested in new, innovative projects such as the mast supply for the Baltic 68’ Cafè Racer.Recently, Saab Aeronatics finished the construction for the components of the Volvo Extreme 40 project, a 40-foot catamaran entirely constructed of a single piece carbon without any joints. For further detail, visit www.volvoextreme40.org. Continuing innovation, Marstrom’s Seacart 30 features a carbon-built 30-foot trimaran, with a dividable mast in conjunction with the Windex composite single-seat airplane. More information can be found at www.oceanlakemarine.com. These exciting innovations demonstrate the incredible capacity and competence of this shipyard, even considering the rigorous calculations and structures required in the aeronautical field. The internal engineering studio is responsible for designing and developing structures using Finite Element Analysis (FEM). The structural engineer for Saab Aeronautics, Kare Ljung, also uses his experience to aid his ongoing projects for the Swedish Army and Navy.Continuing, an exclusive feature of the Marstrom shipyard is the use of female molds, a construction technique associated with autoclave. Used in the production of masts and multihull hulls, the female mold does not give rise to any aerodynamic interference to the profiles of the shafts. They instead contain reinforcements which guarantees the linearity of the external layers of the laminate in contact with the mold. These are the first to respond to the tensile and compressive stresses imposed by the behavior of the mast or hulls, ensuring that during firing, they undergo the same elongations. This is because they are constructed with the same material as the mold, meaning that slippages and intralaminar detachments that compromise the linearity and stability of the tensions and laminate do not occur. Once all of the internal reinforcement interventions have been prepared, the molds are closed in an appropriate manner following a particular procedure (firing in an autoclave at 6.5 atmospheres and 125 degrees). This guarantees the creation of a monolithic, glue-free, finished product without needing to resort to the use of leveling putties, fillers or glues. With one of the three autoclaves installed, it’s possible to create one-piece masts of up to 35 meters in length. Marstrom will be the first company in the world to apply this exclusive technology to the construction of an America’s Cup mast. The fittings in various types of steel are made through a specialised company within the group, creating custom solutions with ease. In regards to rigging, Marstrom collaborates with the best companies for the well-known Nitronic rod, as well as the increasingly popular “carbon rigging.” Carbon rigging makes possible the ability to customize and execute every request, from cruising to the most extreme regatta. The supply of the mast is completed by the mast-jack, which is custom made and unique to each single profile. Simultaneously, the carbon instrument holder and carbon rudder wheels also undergo a complete restyle in order to combine structural lightness with an updated technology that keeps performance at the forefront of the design. To take a virtual tour of the unique construction site and discover its special capabilities in greater detail, visit www.marstrom.com.